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L’Amministrazione Comunale che ha organizzato la Notte Bianca con l’aiuto della Pro Loco, ha deciso di lasciare il bilancio della serata ai tanti esercizi commerciali coinvolti, autentico motore della manifestazione. Quindi, durante un tranquillo pomeriggio di domenica, il giorno dopo la grande festa della sera prima, ripartiamo per rifare tutto il percorso chiedendo pareri in giro.
“Tutto molto positivo- racconta Daniele (Zighetto) del Bar Centrale- questo è un esempio di come, se ci danno spazio e sostegno, possiamo realizzare le nostre idee”. Efficace e brevissimo il commento di Filippo della Piscina: “Esemplare” sintetizza.
Più critico, ma sempre costruttivo il Bar Falleroni (Neno). “Lavorare abbiamo lavorato e anche bene, ma mettendoci del nostro. Siamo riusciti ad attirare le persone grazie alla qualità del nostro prodotto, il gelato. Invece in futuro devono aiutarci mettendo spettacoli e coinvolgendo meglio anche le aree fuori il centro storico come la nostra”.
Dopo una sosta, riprendiamo la passeggiata verso Voglia di Pizza. “La festa è riuscita veramente, queste manifestazioni vanno fatte più spesso perché portano soldi a tutti”.
Sempre ironico ed efficace invece, Daniele del Bar Venturino. “Quanno la rifamo?”. Risponde in dialetto. Stanchi per il tanto lavoro, ma anche estremamente soddisfatti i ragazzi del Bar Rinaldi. “Un capolavoro inaspettato”. Commentano. Entrati in via Roma, andiamo a trovare Pino, rappresentante dei commercianti. Parliamo con lui mentre mangia una pizza godendosi finalmente un po’ di tranquillità. “Lo sapete che quando c’è da criticare non mi tiro indietro, ma stavolta è andato tutto benissimo. Abbiamo dormito un’ora solamente, ma ben venga l’insonnia se c’è tutto questo lavoro!”.
Dal ristorante Kyathos invece, lanciano proposte per migliorare in futuro. “Se ogni bar offre possibilità per mangiare, ovvio che i ristoranti possono soffrire. Per il prossimo anno bisogna per prima cosa chiudere la manifestazione ai soli tuscanesi, secondo occorre trovare dei modi per coinvolgere tutti allo stesso modo. Le nostre comunque, vogliono essere critiche per costruire un futuro insieme”. Arrivati alla splendida Fontana Grande, facciamo un’altra sosta in piazza Bastianini. “Non è andata bene, è andata benissimo”. Ci raccontano dal Bar Duomo. Seduto ai tavoli, incontriamo anche Riccardo, appassionato di motori che ha contribuito ad organizzare insieme il suo gruppo un raduno di coloratissime vespe.
“Ci siamo davvero divertiti”.  Aggiunge. Passiamo anche alla libreria Odradek, sempre in Via Roma. La signora commenta la Notte Bianca mentre spiega le illustrazioni di un libro di animali ad un bambino. “Siamo andati molto bene, queste feste sono da ripetere anche ad agosto”.  Andando verso il Parco Tor di Lavello, entriamo nel nuovissimo MAG.
“Gran bella festa anche secondo i clienti, molti hanno apprezzato soprattutto il fatto che il paese è stato pulito subito nonostante la marea di persone di ieri sera. Si è notata la differenza: più spettacoli e meno bancarelle”.
Continuiamo scendendo verso le Sette Cannelle e ci fermiamo a fare due chiacchiere con il proprietario del ristorante. “E’ andata bene, ma magari per altre manifestazioni alzerei ancora di più il livello culturale. Tuscania è un teatro a cielo aperto, mi viene in mente una rappresentazione itinerante di Shakespeare ad esempio, ma le possibilità sono infinite”.
Molto stanco per il lungo sabato sera appena trascorso è anche Giampaolo del Bar Rivellino, situato sulla piazza proprio davanti il comune.  “In generale sono soddisfatto, almeno da noi, poi per il resto non posso dire molto dato che sono rimasto inchiodato qua tutta la notte”. Risaliamo Via Cavour per arrivare in Piazza Mazzini. “Al San Marco non solo fiumi di birra, ma anche fiumi di gente”. Ci dice ridendo Fabio, uno dei proprietari.
Ai tavoli c’è anche Andrea, uno dei ragazzi di Entropia, la loro “confusione creativa” ha avuto libero sfogo vicino alla meridiana. Gli chiediamo la solita frase di commento.  Ci pensa un po’: “Una pioggia di musica e colori ha animato le vie della nostra bellissima città”. “Ah già la pioggia!”.
Ce l’eravamo quasi dimenticata. Verso le due, due e mezza di sabato notte, o meglio, di domenica mattina, parecchie ore dopo il fuoco d’artificio che ha dato il via all’evento, un violento acquazzone estivo è caduto sulla città.  In giro erano rimasti soprattutto i ragazzi più giovani e qualcuno dei “grandi” più coraggiosi. “La pioggia è stata la cosa che mi ha colpito maggiormente- ci racconta un trentenne sorprendendoci- durante il temporale ci siamo rifugiati sotto un arco. Accanto a noi c’erano tanti amici e tanta gente che conosco solo di vista, ma c’era un clima di festa comune.
Per una sera ci conoscevamo veramente tutti.  Alcuni hanno cominciato a correre sotto quelle grosse gocce per andare a letto, esausti e bagnati, altri si affrettavano per togliere gli strumenti, o i quadri esposti per salvarli dall’acqua, altri ancora cercavano di raggiungere le luci dei bar ancora aperti per continuare il divertimento fino alle prime ore dell’alba. Sembrava il borgo incantato di un film di Fellini.  Eravamo stanchi e contenti, felici di vivere una lunga notte d’estate sospesa tra le strade e le piazze di casa nostra”. E casa nostra, ricordiamocelo sempre, è Tuscania.

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